Il WWF denuncia la privatizzazione delle spiagge

Il Wwf ha organizzato, per il prossimo 18 giugno, una manifestazione per protestare contro il Decreto Sviluppo che il Governo ha appena approvato e che prevede, tra le altre cose, una sorta di privatizzazione delle spiagge italiane. L’associazione animalista e ambientalista denuncia di essere entrata in possesso di un documento che dimostra il resoconto di un incontro tra il Governo e Assobalneari, l’associazione dei gestori di stabilimenti che fa capo a Confindustria.

«I fatti ed i documenti parlano chiaro. Il 27 gennaio 2010 in un incontro con il Ministro Brambilla, l’Assobalneari consegna una nota con cui si chiedono sostanzialmente tre cose: la proroga delle concessioni in essere sino al 2015, la previsioni di concessioni demaniali cinquantennali e l’introduzione del diritto di superficie sul demanio marittimo. Il Governo ha prorogato le concessioni in essere sino al 2015 con la legge n. 25/2010 ed intende introdurre per decreto legge il diritto di superficie per novant’anni, entrando in aperto conflitto con gli orientamenti della Commissione Europea sulla libera concorrenza, e aprendo allo scempio ulteriore delle nostre coste. (…) Alla luce di questo poca importanza ha la previsione di concessioni demaniali di cinquant’anni perché chiaramente a il tempo di occupazione demaniale sarà condizionato non dalla concessione ma dal diritto di superficie che garantirà comunque la permanenza degli immobili realizzati», denuncia il WWF in una nota resta pubblica, in cui accusa il Governo di lasciare la politica turistica in mano agli imprenditori. L’attacco al Governo arriva anche dai Verdi: «Quello del Governo è un attacco senza precedenti alle spiagge italiane che con il diritto di superficie daranno invase da una colata di 10 milioni di metri cubi di cemento», ha detto Angelo Bonelli, presidente del Partito. Per questo si sono uniti alla manifestazione nazionale contro la “privatizzazione delle spiagge” del prossimo 18 giugno.

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