Vasco Errani contro la “privatizzazione” delle spiagge italiane
Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, sul suo sito web, presidenterrani.it, ha preso posizione sulla privatizzazione delle spiagge italiane. Premesso che «il turismo, per l’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare, è una delle principali risorse economiche e non può essere utilizzato per una propaganda che rischia di danneggiare l’intero settore, facendolo regredire invece che crescere».
Il Governo, infatti, il cinque maggio scorso ha approvato la proroga di 90 anni sulla concessioni degli stabilimenti e dei servizi balneari su oltre 3.500 chilometri di spiaggia. La norma fa parte del Decreto Sviluppo e vuole essere uno stimolo agli investimenti. E su questo, nello specifico, interviene Errani: «L’ultimo esempio è la “privatizzazione” delle spiagge, affrontata nei giorni scorsi dal Governo nell’ambito del cosiddetto decreto Sviluppo. Parlo di privatizzazione, perché parlare di diritto di superficie dato per 90 anni vuol dire esattamente questo: togliere dalla disponibilità pubblica un bene che è, appunto, di tutti».
Il Decreto ha sollevato critiche anche da parte dell’Unione Europea: «Secondo le norme Ue le concessioni devono avere una durata appropriata e alla fine del periodo limitato deve essere garantita l’apertura alla concorrenza», ha detto Chantal Hughes, portavoce del commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier. Secondo Vasco Errani si tratta di «Un provvedimento pericoloso per le stesse imprese balneari per l’imposizione di un costo di entità non indifferente, e che rischia di aprire la strada alla speculazione sugli arenili, danneggiando l’ambiente. Nessuna riforma quindi ma un provvedimento pasticciato, che per di più invade le competenze di Regioni ed Enti locali».