Michela Vittoria Brambilla lo ha presentato giovedì 28 luglio a Roma. Si chiama “Patrimoni d’Italia” ed è un marchio che vuole premiare e valorizzare le manifestazioni culturali che contribuiscono a diffondere l’immagine dell’Italia nel mondo. «L’Italia vanta una quantità di eccellenze e di ricchezze sotto ogni profilo, che sono uniche nel loro genere e non hanno eguali in nessun paese al mondo.
Abbiamo voluto riunirle in un unico brand che assegneremo agli eventi che riteniamo essere ambasciatori d’Italia nel mondo», ha detto la Brambilla. “Patrimoni d’Italia” si suddivide in quattro categorie: arte e cultura, stile e creatività, incanto dei luoghi e tradizione. Sarà un team di esperti del ministero a valutare chi può essere scelto e in quale categoria.
Invece: «Non potranno diventare patrimonio d’Italia in nessun caso le manifestazioni in cui si cagiona la morte di un animale, perché non c’è nulla di culturale nella morte di un animale», ha commentato la Brambilla, che è nota per l’impegno animalista sin dagli inizi del suo Ministero e che, soprattutto, pochi mesi fa aveva fortemente polemizzato con gli organizzatori del Palio proprio in nome dei diritti degli animali. Dalla parte del Ministro si è schierata la Lav (Lega Italiana anti-vivisezione).
«Iniziative come queste non possono che unire il Paese e divenire motivo di grande attrazione culturale e turistica», ha sostenuto Giuseppe Castiglione, presidente dell’Unione Province italiane; Vito Santarchiero dell’Anci ha detto che iniziative come queste possono essere la «la speranza in un futuro diverso».