Il nuovo Palacongressi di Rimini – inaugurato ufficialmente lo scorso 16 ottobre – inizia già a fare qualche polemica. Si tratta di uno dei più grandi palazzi del genere in Europa: 38 mila metri quadrati di sale e spazi che possono ospitare fino a 1600 persone.
Il costo totale? 117 milioni di euro. Di questi, 30 milioni devono essere rimborsati dagli albergatori in 25 anni con royalties, sotto forma di card che servono per l’accesso al palazzo.
E queste card le dovranno avere tutti: non solo quelli di Aia Palas, il consorzio degli albergatori che ha sostenuto il progetto del Palacongressi fin dall’inizio, ma anche gli altri. Ma come funziona? Gli albergatori pagheranno una “quota” per ogni presenza. Per i soci di Aia Palas si tratterà del 10% per ogni cliente che accede al Palacongressi, per gli altri il 12%. In questo modo otterranno la card necessaria per permettere ai loro clienti di entrare. Gli hotel non appartenenti al consorzio dovranno, in anticipo, acquistare pacchetti di card da distribuire poi ai loro clienti.
Si tratta di un sistema unico in Italia, pensato dalla Società del Palazzo dei Congressi e da Aia Palas. Questo sistema sarà attivo per un mese in fase dei test, dal 28 ottobre al 26 novembre.
E ovviamente più di un albergatore si è lamentato. Ma quanto costa consorziarsi? 1900 euro l’entrata e poi una percentuale a seconda di condizioni diverse.
Se ne è discusso durante un incontro avvenuto alla Fiera di Rimini e che ha visto la partecipazione di oltre 250 albergatori di Rimini, Riccione, Bellaria, Cattolica e Misano, tutte le località della Riviera romagnola coinvolte nell’operazione e che risentiranno, in positivo si spera, della presenza del Palacongressi di Rimini sul territorio.