Gli affari per gli operatori del turismo sono andati male durante le vacanze. Lo dice un’analisi pubblicata da Federviaggio, la Federazione del turismo organizzato aderente a Confcommercio, quella cioè che mette insieme le agenzia di viaggio e i tour operator. Secondo Federviaggio le festività Natalizie del 2011 hanno registrato un calo del 18% del fatturato degli operatori che vendono, appunto, viaggi. E il calo riguarda sia le mete italiane che quelle estere. Alberto Corti, direttore di Federviaggio, definisce questa contrazione “pesante”: facendo due calcoli si tratta, infatti, di 400-450 mila persone in meno in viaggio rispetto allo stesso periodo del 2011.
Questa contrazione è dovuta a due ragioni sostanziali: la prima è la crisi che sta toccando tutti in Italia. Le vacanza e il superfluo vengono ridotti, a beneficio di viaggi più brevi o, magari, più vicini. Il secondo aspetto è la scarsità della neve. L’inverno 2011-2012 è infatti troppo mite e questo ha delle conseguenze pesanti su coloro che della neve fanno un lavoro. A confermare questa tendenza da un lato c’è Roberto Cota, governatore del Piemonte, che parla di chiudere le piste e, dall’altro, Sandro Lazzari, presidente di Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) che spiega che non fa neanche abbastanza freddo per poter sparare la neve artificialmente.
In Italia, infatti, degli oltre 1000 chilometri di piste da sci, solo su 400 quest’inverno si è sciato. E, purtroppo, spiegano gli operatori, queste perdite non si recuperano più. In generale si è calcolato un calo del volume di spesa del 10%. Le zone che hanno sofferto di più la crisi? Il Piemonte e il Trentino Alto Adige. Sono andate bene le località più calde, come Roma, e Napoli, oppure le città d’arte come Torino.