Tra Emilia-Romagna e Marche gira ancora la parola “secessione”. Si tratta, nello specifico, della cittadina di Gabicce Mare, che si situa tra la provincia romagnola di Rimini, e quella marchigiana di Pesaro Urbino.
A lanciare l’idea sono gli albergatori di Gabicce Mare, che hanno proposto di fare un referendum per chiedere ai loro concittadini da che parte vogliono stare. Qual è il motivo della discordia? Il turismo ovviamente. Gli albergatori di Gabicce Mare sostengono che la provincia di Pesaro-Urbino (e la Regione Marche, di conseguenza), hanno una politica economica che non premia e non punta sul turismo, cosa che invece, ai loro occhi, fa la provincia di Rimini, ha sostenuto Angelo Serra, portavoce degli albergatori del comune (per ora) marchigiano.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la tassa di soggiorno, che gli esercenti non vogliono pagare al Comune e che vogliono trasformare, come avviene a Cattolica, in un contributo volontario. Ricordiamo che la tassa di soggiorno fa parte del decreto sul federalismo fiscale municipale: si tratta di un’imposta che si applicherebbe ai soggiorni turistici e che la struttura ricettiva dovrebbe passare al comune.
Cosa dice l’amministrazione? Il sindaco di Gabicce, Corrado Curti, si dice disposto al dialogo e, sostiene, la tassa di soggiorno è un argomento un po’ debole per lanciare l’idea della secessione.
Però la secessione in queste zone non è un’ipotesi così inverosimile. In Valmarecchia, infatti, sono già sette i comuni che sono passati dalle Marche all’Emilia-Romagna; altri due – Montecopiolo e Sassofeltri – fanno sapere che vogliono passare il confine. L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha già dato il suo assenso, mancano alcuni passaggi burocratici.